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Antonio Batzu

Ciao, sono Antonio Batzu e circa 25 anni fa ho iniziato a fare ceramica quasi per caso. Il mio obiettivo era realizzare una ciotola che imitasse un manufatto preistorico della mia terra, la Sardegna.

Dopo aver raccolto in natura decine di tipi di argilla e aver sperimentato per mesi ho realizzato che fare ceramica era esattamente quello che volevo fare.

Dopo aver scoperto i limiti della formazione da autodidatta, ho varcato il tirreno e in quel di Urbino ho conosciuto quello che tuttora considero il mio primo maestro, e a cui devo la visione che attualmente anima il mio rapporto con la ceramica.

Jean Santilli è fondatore del leggendario Club Ceramica Selvaggia, del quale diventai animatore e “ambasciatore” e  che mi ha introdotto a una visione olistica del fare ceramica.

Jean è stato uno dei precursori della ceramica Raku in italia che portò arrivando direttamente dalla california,  ma oltre all’aspetto tecnico la sua scuola, di stampo direi socratico, pone l’accento sugli aspetti didattici, formativi e ludici del fare ceramica.

Ho divulgato il suo metodo di insegnamento per circa 15 anni lavorando in scuole di ogni ordine e grado, e con istituzioni come comuni e province, interagendo con migliaia di bambini e adulti e traendo da questa esperienza i fondamenti per una didattica efficace, stimolante e motivante.

Ciao, sono Antonio Batzu e circa 25 anni fa ho iniziato a fare ceramica quasi per caso. Il mio obbiettivo era realizzare una ciotola che imitasse un manufatto preistorico della mia terra, la Sardegna.

Dopo aver raccolto in natura decine di tipi di argilla e aver sperimentato per mesi ho realizzato che fare ceramica era esattamente quello che volevo fare.

Dopo aver scoperto i limiti della formazione da autodidatta, ho varcato il tirreno e in quel di Urbino ho conosciuto quello che tuttora considero il mio primo maestro, e a cui devo la visione che attualmente anima il mio rapporto con la ceramica.

Jean Santilli è fondatore del leggendario Club Ceramica Selvaggia, del quale diventai animatore e “ambasciatore” e  che mi ha introdotto a una visione olistica del fare ceramica.

Jean è stato uno dei precursori della ceramica Raku in italia che portò arrivando direttamente dalla california,  ma oltre all’aspetto tecnico la sua scuola, di stampo direi socratico, pone l’accento sugli aspetti didattici, formativi e ludici del fare ceramica.

Ho divulgato il suo metodo di insegnamento per circa 15 anni lavorando in scuole di ogni ordine e grado, e con istituzioni come comuni e province, interagendo con migliaia di bambini e adulti e traendo da questa esperienza i fondamenti per una didattica efficace, stimolante e motivante.

Dal 2004 al 2007 ho lavorato nel laboratorio Italo Motroni e sua figlia Emanuela ceramisti della scuola Sarda che mi hanno introdotto in una visione artistica e non funzionale della ceramica. Ceramica come arte, come espressione pura della forma, come opera bastante a se stessa.

Italo Motroni,  insegnante, ceramista e artista soprafino è stato allievo diretto di Eugenio Tavolara.  Dal maestro Italo ha ereditato l’immaginario simbolico Sardo elevandolo allo stato di icona.

Dai miei maestri, entrambi navigatori di bolina, ho appreso come risalire il vento.

Ora nel mio laboratorio, situato a Oschiri, in un piccolo paese del centro nord Sardegna faccio ceramica dando voce al mio immaginario.

Il tema principale è il mare, i suoi colori e i suoi abitanti.

Il mio amore per quest’ arte mi ha portato all’esigenza di condividerla creando quei per-corsi che possano permettere a quante più persone possibili di gioire delle bellezze di questa disciplina.

Dal 2004 al 2007 ho lavorato nel laboratorio Italo Motroni e sua figlia Emanuela ceramisti della scuola Sarda che mi hanno introdotto in una visione artistica e non funzionale della ceramica. Ceramica come arte, come espressione pura della forma, come opera bastante a se stessa.

Italo Motroni,  insegnante, ceramista e artista soprafino è stato allievo diretto di Eugenio Tavolara.  Dal maestro Italo ha ereditato l’immaginario simbolico Sardo elevandolo allo stato di icona.

Dai miei maestri, entrambi navigatori di bolina, ho appreso come risalire il vento.

Ora nel mio laboratorio, situato a Oschiri, in un piccolo paese del centro nord Sardegna faccio ceramica dando voce al mio immaginario.

Il tema principale è il mare, i suoi colori e i suoi abitanti.

Il mio amore per quest’ arte mi ha portato all’esigenza di condividerla creando quei per-corsi che possano permettere a quante più persone possibili di gioire delle bellezze di questa disciplina.

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Dal 2004 al 2007 ho lavorato nel laboratorio Italo Motroni e sua figlia Emanuela ceramisti della scuola Sarda che mi hanno introdotto in una visione artistica e non funzionale della ceramica. Ceramica come arte, come espressione pura della forma, come opera bastante a se stessa.

Italo Motroni,  insegnante, ceramista e artista soprafino è stato allievo diretto di Eugenio Tavolara.  Dal maestro Italo ha ereditato l’immaginario simbolico Sardo elevandolo allo stato di icona.

Dai miei maestri, entrambi navigatori di bolina, ho appreso come risalire il vento.

Ora nel mio laboratorio, situato a Oschiri, in un piccolo paese del centro nord Sardegna faccio ceramica dando voce al mio immaginario.

Il tema principale è il mare, i suoi colori e i suoi abitanti.

Il mio amore per quest’ arte mi ha portato all’esigenza di condividerla creando quei per-corsi che possano permettere a quante più persone possibili di gioire delle bellezze di questa disciplina.

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